Rap in latino di Battiato col filosofo Sgalambro

Rap in latino di Battiato col filosofo Sgalambro

Personaggi. Lunedì l’artista siciliano comincia il tour con uno spettacolo tutto rock

Milano. «Per 15 anni ho cantato seduto, in pantofole, su un tappeto persiano. Ora torno a stare ritto in piedi sulla scena, a imbracciare la chitarra elettrica, a muovermi con la musica. Come facevo tra il ’78 e l’83, all’inizio della carriera. Ho abbandonato la musica meditativa, ma essa ha lasciato traccia nella mia nuova musica rock». Franco Battiato partirà lunedì in tour da Treviso, forte delle 140 mila copie vendute con L’imboscata, album realizzato con la complicità del filosofo Manlio Sgalambro. E sarà il suo primo vero approdo nei palasport. Convinto che «il cambiamento è rigenerazione», il cinquantenne artista siciliano prova e riprova al PalaBanco di Desio, nell’hinterland milanese. Con una band che allinea anche David Rhodes, il chitarrista prediletto da Peter Gabriel, e un quartetto d’archi. Si muove su un palco spoglio ed iper-tecnologico: «Una tenda beduina high tech in cui le canzoni vivono in multivisione con immagini proiettate dal retro su un grande schermo», dice Luca Volpatti che l’ha progettato con Graziano Bigliardi. «Sono immagini che corrispondono a una precisa scelta stilistica che può sembrare però solo didascalica», dice Battiato. È perfettamente a suo agio Battiato mentre canta sgambettando: «Mi diverto ritrovando nella memoria del mio corpo il senso del movimento rock», assicura. E anticipa: «Anche la nuova opera che sto scrivendo, Caduta e distruzione di Troia, sarà senz’altro influenzata dalla pulsione energetica di questi ritmi».
In concerto proporrà i brani de L’imboscata e rivisiterà un pugno di suoi classici: Summer on a solitary beach, L’era del cinghiale bianco, Centro di gravità permanente, La stagione dell’amore, E ti vengo a cercare… Tiene in serbo una sorpresa: imbraccerà la chitarra per accompagnare l’ultrasettantenne Sgalambro in un inedito rap in simil-latino, Canzone chimica, meditazione sarcastica sulla morte, tra batteri e masse putrescenti. Ridacchia, Battiato: «Ascoltandomi suonare, Rhodhs mi ha soprannominato Jimi Battiato, pensando a Hendrix ovviamente…».
Battiato farà tappa l’11 a Modena, il 12 a Montichiari, il 14 a Perugia, il 15 a Napoli, il 17 a Torino, il 18 a Firenze, il 20 a Bari, il 22 a Marsala, il 23 ad Acireale, il 25 a Roma, il 2 aprile a Genova, il 4 a Milano, il 5 a Forlì.


Gloria Pozzi, Rap in latino di Battiato col filosofo Sgalambro in “Il Corriere della Sera”, 7 marzo 1997

Precedente In nome della “pulizia” si fanno anche i golpe Successivo «Piaccio ancora alle donne, sono meglio di Casanova»