Lucio Giuliodori, CS Publishing, Seattle (Stati Uniti d’America), 2014
Ciò che emerge dall’opera di questi grandi maestri è un impellente, dirompente e trasversale necessità espressiva che nella multilateralità creativa concreta la sua sostanza precipua in cui la facondia e la pluralità dei linguaggi travalica e ingloba frattalicamente musica, poesia, letteratura, filosofia e psicologia. Gadamer disse che «la cultura è l’unico bene che se condiviso aumenta». Specificità non presuppone esclusività, non impone univocità piuttosto marcate diversità fomentano e promuovono ricchezza sincretista: in un connubio di tale portata, di tale profondità introspettiva, quale quella proposta dagli autori presi in esame in questo saggio, è la libertà espressiva, valorizzante e valorizzantesi nella tesaurizzazione del sapere, a fondare un rutilante sentiero di conoscenza. Di questo sentiero elitario intende occuparsi tale saggio, inquadrandolo in una prospettiva che vede nel (meta)linguaggio l’empito adamantino in limine al quale si staglia il periplo di un affascinante gioiello filosofale.