Camillo Langone in Il Foglio Quotidiano, XIX, n. 56, 7 marzo 2014, p. 2
Non tutti i nichilisti vengono per nuocere. Alla maniera di Cioran, Manlio Sgalambro nel testo di una canzone di Battiato valorizzò l’idea del suicidio al punto da vaccinare dalla cosa: l’invito finale a rimandare la morte volontaria mi sembrò più efficace di tanti discorsi pomposi sulla sacralità della vita. Nei libri Adelphi fu antipolitico e antisociale, quindi, senza esplicitarlo, filo-umano. “L’uomo politico dovrebbe assicurare tutti i servizi occorrenti a una società – per così dire fare le pulizie, preparare la tavola e ritirarsi discreto -, egli al contrario batte i pugni. La qual cosa è del tutto strana e curiosa. Ma è ancora più strano, per non dire pericoloso, quando l’uomo politico si incarica dell’avvenire e della felicità dei suoi simili”. Sgalambro era nato dalle parti di Siracusa, dove oggi i bambini cantano per i presidenti del Consiglio. Non ha insegnato a sperare in Dio ma gli si renda il merito di avere insegnato, almeno ai pochi che lo hanno letto, a non sperare nei politici.