Acireale. Il «viaggio» del filosofo Manlio Sgalambro

Salvatore Pittera in La Sicilia (ed. di Catania), 27 ottobre 2007, p. 42

Incontri

Il filosofo scrittore Manlio Sgalambro si è prestato a dialogare in una piccola, ma graziosa libreria della città per dialogare, tra vita da filosofo e filosofia della vita, con il giornalista del nostro quotidiano Giuseppe Testa e il numeroso pubblico che ha riempito il suggestivo ambiente.
A cominciare la serata Mario Leonardi che da buon padrone di casa, ha formulato i saluti al pubblico e al gradito ospite. Giuseppe Testa ha gestito la serata con una serie di interventi e precisazioni, reputando Sgalambro come uno dei massimi intellettuali di tutti i tempi, un filosofo filosofante, un pensatore che ha fatto e si e interessato di musica, letteratura e filosofia. I suoi sono scritti di qualità tanto che, il nostro autore, pubblica con la casa editrice Adelphi diretta da Roberto Calasso.
Nella sua dotta chiacchierata con i presenti, Sgalambro ha ricordato che scrivere di filosofia è diverso dall’insegnare filosofia, ha poi citato l’esempio dei senatori romani che, assistevano alle recite degli attori, per acquisire la retorica da esibire nelle aule del Senato.
La conversazione ha poi toccato i temi legati alla concezione del viaggio, viaggio vissuto come esperienza di vita, il viaggio più disincantato del turista o il viaggio organizzato che significa una specie di non viaggio, perché tende ad annullare qualsiasi evento che può creare sorprese. Il pubblico è intervenuto con domande pertinenti a cui l’oratore ha risposto con grande puntualità. A noi piace ricordare il filosofo Sgalambro, quando nel film di Franco Battiato Perduto amor si rivolge agli spettatori magnificando la fragranza della granita di mandorla.