Sciascia inattuale

Finetta Guarrera in La Sicilia, 11 marzo 2005, p. 23

Provocatorio e caustico, Sgalambro ha rilasciato giorni fa al Corriere un’intervista dal titolo: “Sciascia addio, non servi più”. Sono seguiti anatemi che hanno fatto sorridere il filosofo. Il quale precisa: «Io ho posto la questione dello scrittore civile e dei suoi temi, in questo tempo. Il punto è se lo scrittore civile e i temi che esso addita, hanno ancora un senso. O se noi dobbiamo trovare il nostro destino culturale prescindendo anzitutto da questi maestri, i quali hanno indicato solo un tema. Ipnotizzati, in questo caso, dal tema della mafia e non vedendo altro. Io parlo per quelli che fanno cultura, fissando gli stessi temi che Sciascia fissava in altro momento, quando c’erano le grandi ideologie. E allora uno poteva farle, queste incursioni. Ma oggi non abbiamo più questa nicchia ideologica e dobbiamo cercarcela. Se Sciascia trovò nella mafia la sua peste, non è detto che lo sia ancora oggi. Perciò dico all’uomo di cultura: “Vuoi una peste? Cercatela! Ma che sia un tema a te congeniale e non ereditato dai grandi maestri del passato e che tu ti porti addosso!”».