testo di Franco Battiato – Manlio Sgalambro, musica di Franco Battiato in Franco Battiato, Shock in my town (singolo), PolyGram, Milano, (settembre) 1998
Mi sembra di viaggiare in zone rarefatte del pensiero, dove si affina la mia disposizione a vivere, che si inebria di stili e discipline. In un insieme irridente di parche voglie, celebro il mio vanto, i miei sensi, la mia unicità. Furono giorni di stanchezza assurda e depressiva, di una totale mancanza di lucidità. Quando ti chiedi, in qualche letto sconosciuto, che cosa hai fatto e perché vivi in tanta estraneità. / Sapessi che dolore è l’esistenza che vede nero dove nero non ce n’è! Il fatto è che non posso più tornare indietro, che non riesco a vivere con te né senza di te, credimi. / Perché noi siamo liberi di fare quello che vogliamo, di uccidere, stuprare, rapinare e vomitare critiche insensate, parlare e dire solo sempre inutili cazzate, per un bisogno quotidiano di tensione, in questo sfoggio naturale di pazzia, ci si può difendere innestando il modo dell’indifferenza, contro questa crescita esponenziale di follia e di violenza, o ritornare indietro all’antica pazienza, o ritornare indietro… / Ma io vorrei essere un’aquila, vedere il piano del mondo che inclina verso di noi e le leggi che si inchinano, lanciarmi a inseguire il tuo deserto, e i saperi solenni, e le porte dorate, cominciare di nuovo il viaggio.