testo di Manlio Sgalambro, musica di Franco Battiato in Franco Battiato, L’imboscata, PolyGram, Milano, (ottobre) 1996
Mentre al riparo di un faggio, anelo alla felicità delle foglie. Sfilano lontane carovane e il mio sogno è perfetto. Ma l’esistenza mi attira, mi vedo riflesso sulle acque del lago. «Sogno pomeridiano di un fauno che si sveglia»1. / No! Non voglio farti del male, fratello mio, non credere, perché ho un coltello in mano e tu mi vedi quest’arma a tracolla, e le bombe che pendono dal mio vestito, come bizzarri ornamenti, collane di scomparse tribù. Non avere paura perché porto il coltello tra i denti, e agito il fucile come emblema virile. Non avere paura della mia trentotto, che porto qui nel petto. Di questo invece devi avere paura: io sono un uomo come te. / Gli eucalipti crescono bene, quest’anno. Peschi e tamarindi colorano le mie avide pupille, mi preparano un cuscino di erbe per nuovi sogni.
- cfr. Stéphane Mallarmé, L’après-midi d’un faune, 1876