Giacomo Pellicciotti in La Repubblica, 28 agosto 1996, p. 33
Capri – In un solo mese, tra gli studios megagalattici di Parigi e Capri, Franco Battiato ha finito di registrare e mixare il suo ultimo disco. S’intitola L’imboscata e sarà per molti aspetti una sorpresa scioccante, specie per chi credeva che l’inventivo compositore siciliano fosse ormai votato a mistiche messe in stile neo-gregoriano e a concettose opere ispirate a letture vetero-classiche, con la complicità del filosofo e saggio Manlio Sgalambro. Ma a suon di chitarre elettriche e ritmi insolitamente rock, L’imboscata mantiene le promesse del titolo quanto a spiazzare gli ascoltatori. E c’è già chi giura che l’album, in uscita nei negozi il 24 ottobre, sia il più commerciale e orecchiabile dai tempi di Patriots o di La voce del padrone. I testi sono sempre di Sgalambro, ma Battiato lo ha significativamente affiancato in due o tre pezzi forti. Visibilmente stanco, Battiato è felice per esser riuscito a mantenere i tempi di produzione che si era imposto, negli accoglienti Capri Digital Studios di Carloquinto Talamona, dove hanno già registrato campioni del pop come Zucchero, Sting, Renzo Arbore, gli Aerosmith e tanti altri big. “Stavolta ho sentito il bisogno di cambiare il mio modo di scrivere canzoni. Non più sulle tastiere, ma sulle corde di una chitarra elettrica. Così mi sono comprato una chitarra-synth ultimo tipo e mi sono buttato a comporre una dozzina di brani nuovi. Dieci faranno parte del nuovo album”. Battiato spiega così un anno intero d’impegnativo lavoro casalingo e di pre-produzione, che ha poi reso più facile la realizzazione di studio. Prima ai Plus XXX Studios parigini, nello scorso giugno, con gli inglesi David Rhodes alle chitarre, il favorito di Peter Gabriel, e Gavin Harrison alla batteria, più Saturnino al basso e Carlo Guaitoli alle tastiere, con amici di passaggio come Antonella Ruggiero e Giovanni Lindo Ferretti dei Csi. A Capri, nei giorni scorsi, sono arrivati anche gli archi del Nuovo Quartetto Italiano, due swinganti vocalisti di Monaco di Baviera e la cantante Nicola Walker Smith, moglie del compositore minimalista britannico Geoff Smith (due album per la Sony classica). È lei, la leggiadra e quasi rinascimentale Nicola, a duettare con Battiato nel brano forse più accattivante e curioso del disco, Strange days. Costruito su due melodie e due testi che s’intersecano in un irresistibile contrasto-assonanza d’italiano e d’inglese, Strange days ha un ritornello che non si dimentica. “Strani giorni, viviamo strani giorni…, Strange days, I lived through strange days”, con la spinta contagiosa di chitarre e batteria acuminate. In un primo tempo Battiato aveva pensato a Vernon Reid dei Living Colour o al chitarrista degli Smashing Pumpkins, ma non potevano. Adesso è rapito dai suoni forse più conturbanti di David Rhodes, che con Gavin Harrison e un altro bassista al posto di Saturnino impegnato con Jovanotti farà anche parte del megatour che Franco Battiato affronta a partire dal 6 marzo. Nuovi fiammanti per Battiato il promoter Maurizio Salvadori della Trident e la casa discografica, la PolyGram, dopo 18 anni filati di Emi. Di passaggio, La cura, … ein Tag, Amata solitudine, Segunda-feira, Serial killer, Splendide previsioni, Ecco com’è che va il mondo e Memoria di Giulia sono le altre canzoni de L’imboscata, uno dei dischi più attesi della nuova stagione.