testo di Manlio Sgalambro, musica di Franco Battiato in Franco Battiato, L’ombrello e la macchina da cucire, EMI, Milano, (marzo) 1995
Splendore inconsumato di tutto l’universo, fiato, punto fermo del cosmo: Terra desolata1… Qualcuno ci lancia nella vita, questa nella coscienza: anche quella di un povero commesso che, nel tempo stesso, apre gli occhi rabbrividendo al giorno, che gli ghigna attorno. / «Ein alter Kellner»2. / Un vecchio cameriere, anche la sua coscienza getta sulla terra – dolori e sofferenza. I piedi che gli dolgono, la moglie pazza e quanto gliene viene dal fatto che egli è un uomo e appartiene alla razza. / Un giorno amò, ora si fa il bucato, sognando il re che sarebbe stato. / «Mentre il pensiero di te, si unisce a quel che penso. E i cicli del mondo si susseguono.»3 / Issami su corde per vie canoniche ascendendo e discendendo. / Non fate crescere niente su questa terra.
- cfr. T.S. Eliott, The waste land, 1922
- trad.: «Un vecchio cameriere»
- «(Il pensiero di te, si unisce a quel che penso. Mentre i cicli del mondo si susseguono […]» in Manlio Sgalambro, Dal ciclo della vita, Il Girasole, Valverde (CT), (maggio) 2014, p. 12