Rodolfo Di Gianmarco in La Repubblica, 21 giugno 1995, p. 35
Roma – “Sono sconvolto, vittima di una vicenda tipicamente italiana” commenta a caldo Giorgio Albertazzi. “Io, outsider della cultura, ho messo poco più che un piede in un’istituzione, ho vagliato e scelto progetti, mi sono esposto. E adesso tutto mi si rovescia contro, per un’elefantiasi dietro cui ci sono i sorrisi finti che Sciascia paragonava a indifferenze borboniche”. A fare clamore è la notizia che la manifestazione di Taormina Arte sarebbe sospesa, per via dei mancati finanziamenti regionali siciliani, proprio mentre da poco era stata affidata ad Albertazzi la direzione artistica della Prosa. Da lunedì sera c’è stato un primo allerta di dispacci, e ieri è giunta la conferma ufficiale. Gli adempimenti per la copertura economica del festival paiono pressoché fermi, e non si può avventurarsi alla cieca. Il mancato stanziamento per il teatro è di circa 700 milioni. “Per questa cifra, in parte reintegrabile con gli incassi, ho previsto una trentina di eventi, in gran parte novità – puntualizza Albertazzi – ed è da due mesi che mi impegno, che dò la mia parola ad artisti e compagnie, che ho approvato coproduzioni già in corso. E adesso? Che Taormina Arte debba essere rifondata non lo discuto. Ma la magagna è burocratica. E io sono ferrato solo in temi estetici. Non barerei mai. Non mi ingrazierei mai Caio o Sempronio chiedendo una delibera e uno ‘sbroglio’ della matassa coi sistemi di Tangentopoli. In che mondo viviamo…”. Intanto comunicati, voci e telefonate sono discordi: ieri l’assessore alla Cultura di Taormina avrebbe concluso che “il Festival si farà”. La patata bollente dovrebbe essere nelle mani del neoassessore regionale al Turismo, Luciano Ordile. I sindaci di Taormina e Messina, e il presidente della Provincia di Messina, hanno fatto scoppiare la grana per il bene della causa. Ieri sera già si parlava di una schiarita. Molto parziale: le ultime notizie sono che il Festival si farà , ma subirà un rinvio di almeno un paio di settimane e il cartellone sarà molto ridimensionato. Subiranno tagli i programmi di tutt’e tre i direttori artistici, Albertazzi, Enrico Ghezzi e Gioachino Lanza Tomasi. Albertazzi racconta mesto il ‘suo’ programma: “Un recital di Carmelo Bene, L’opera dei 116 di Roberto De Simone, Uno, nessuno e centomila con adattamento di Manfridi per Bucci, un testo del filosofo Sgalambro su Schopenhauer per Alfonso Santagata, drammaturgia di autori italiani come Bassetti, Antonia Brancati, Maria Pia Daniele, Pippo Fava, Maricla Boggio. Poi Uno sguardo dal ponte di Miller con Placido, Le memorie di Adriano della Yourcenar dove mi dirige Scaparro, Inaugurazione di Rosso di San Secondo con la Toccafondi, un omaggio a Enrico Maria Salerno…”.