«Ma io arcivescovo non leggo romanzi»

Elvira Seminara in La Sicilia, 12 agosto 1990, p. 12

I libri scelti dai catanesi in vacanza: gialli o classici purché non di moda

Il libro, come il cane, è l’amico più fedele dell’uomo. Ma in estate, mentre i cani disgraziatamente li abbandoniamo, i libri ce li ritroviamo miracolosamente al seguito in valigia, sulla sdraio, nella borsa da mare, sicuri e fidati complici dell’ozio vacanziero.
Ma quali libri? Vetrine e giornali ci hanno puntualmente edotto sui volumi della stagione, quelli freschi da consumare subito come un frullato e da esibire al bar come status di affiliazione culturale.
Ma non tutti seguono i consigli dell’industria. Proviamo allora a dare una sbirciata indiscreta alle valigie e ai comodini (di chi non parte) dei catanesi, per vedere quali titoli hanno scelto per la vacanza.
«In vacanza? – parla il filosofo Manlio Sgalambro – Ci vado, ma nel mio studio in città, dove insensibile al caldo mi ossigeno i pensieri con Aristotele e la sua Metafisica. Poi leggerò anche Dürrenmatt, La valle del caos e le poesie di Elliot, che amo molto». […]