Telesio. Opera in due atti e un epilogo



Telesio

Atto I

1. Prologo


Voce maschile:
Temperamento, colerico, sanguigno Umore, allegro.
Lo spiro anima la Terra e le piante. La pietra grezza.
Tutto sente e palpita… tutto sente e palpita.
Lo spiro anima la Terra e le piante. La pietra grezza.
Tutto sente e palpita.
Rumori per le vie… voci e grida d’allegria.

2. Inizio


Telesio:
Se si ritornasse veramente a se stessi, nel senso auspicato
da Agostino, nel senso del reditus in se ipsum, sparendo
il mondo esterno, sparendo la natura, spariremmo noi stessi.
Dobbiamo riversarci interamente fuori di noi, per essere.

3. Ouverture


Coro – Sopranista:
Giuro di arrivare alle profondità più abissali,
di scalare vette, errare anch’io nei boschi o dove sia.
Sopranista:
Sono un essere dormiente,
incerto e oscillante tra realtà e sogno.

4. Il sogno


Telesio:
Si leva il vento delle parole
L’armonia e la proporzione
Dirigono il pensiero
Deserta, brulla, la Terra non più turbata
Brilla alla luce.
Bernardinus Cosentinus hæc cogitabat.
Coro – Voce femminile:
Quoniam igitur solum Cœlum et Terra sola primæ
principesquæ Mundi partes et a quibus reliqua
constituuntur apparent,
Sopranista:
et calor modo e rebus quæ Cœlo et frigus ex
iis quæ Terræ agree videntur.1

5. Elettronica arcobaleni
6. Duplice intelletto


Telesio
Dato che l’uomo, contrariamente agli altri animali,
non intende e desidera soltanto le cose sensibili e mortali,
che si riferiscono alla sua conservazione presente,
ma anche le cose divine e immortali, che si riferiscono
alla sua salute eterna, sembra che gli si debba attribuire
un duplice desiderio e un duplice intelletto.

7. Le stimmate


Voce maschile:
Le stimmate dell’assunzione, si imprimono
sulle cose. Cadevano dunque i veli al suo pensare,
le spine e le corolle cadevano.
Telesio:
Respirava la Terra, restiuita al nobile spazio,
ai cieli, odoroso sasso, in cui Dio si immonda.
Quum quo nullus Deum divinaque entia sensus attingere potest.
Vai sciogliti al vento, mugolò l’asse della terra,
segui l’incanto del suo moto, il suo discanto.
Caldo e freddo, cielo e terra, l’Archiepiscopo
della filosofia li trasforma in danza.
Sopranista – Voce femminile:
Celebrate mura il tempio della mente le accoglie
Voce femminile:
Portale trapunto di terreni sillogismi.
Le parole non sono mortali.
Sopranista – Voce femminile:
Se le udiamo a tanta distanza.
Coro:
Oh Caravan Serraglio di argomenti, oh dolce cosentino.
Sopranista – Voce femminile:
La Luce riprende, risplende, l’ombra scompare.
Sopranista – Voce femminile – Coro:
Fenditure invisibili.

8. Fine del sistema solare


Voce femminile:
Vivo sul finire del sistema solare. A quel che pare.
Svestirsi vestirsi alzarsi coricarsi e continuare a vivere.
Come niente, come niente.
Sopranista:
Se non si sveglia quel che chiamiamo Spirito,
che dorme, dorme, ben poco ci resta.

9. Corale


Sopranista:
“Alterius actiones et proprias passiones sentienti…”
“mutuum contactum sentire et summopere
eo oblectari”
Telesio:
Dove si avverte di nuovo la sostanzialità
del pensare, il pensare è tutto: vivere filosoficamente.
In ciò non si scorge né audacia, né il cosiddetto
coraggio delle proprio opinioni.
Coro – Voce femminile:
“Alterius actiones et proprias passiones sentienti…”
“mutuum contactum sentire et summopere
eo oblectari” “viæ et aditus”

10. Danza I


Sopranista:
La notte distende i miei nervi
e l’ulivo sussurra animato dal suo stesso suono.
Studio fiori e il profumo dei loro
corpi mortali mi arriva col vento mattutino.

Atto II

11. Strumentale


Telesio:
Molto spesso le cose sono costituite da nature
che sono penetrate, oscure e impure.
La sostanza è turbata dall’operazione terrena
e di conseguenza non opera secondo la sua propria natura.

12. Abiuras


Una piccola folla sotto la casa di Telesio urla…
Eretico, figlio del diavolo, al rogo…
Coro:
Abiuras, Inquisitio in præterita est.

13. Il freddo e il caldo


Sopranista – Voce femminile:
Mi diedi a studiare il freddo e il caldo
come chi rabbrividisce e arde
… così trovai in me stesso una prova ancora
di entrambi, come chi rabbrividisce e arde

14. Benedictus


Telesio:
L’esecuzione della messa di Giovanni Pierluigi da Palestrina
in memoria di Papa Marcello, a cui ebbi l’onore di assistere,
fu memorabile. Ah! il Benedictus… mi sollevò facendomi
percepire altre dimensioni.

15. Un amore romano


Telesio, ricorda un suo amore giovanile
Telesio:
Perché ricordare? Che cosa mi consegna al passato che detesto?
Devo convenire però che ci sono ricordi seducenti…
ricordo spesso quella bella fanciulla romana, con la quale
ebbi un rapporto così fugace, che ne rimase solo la fuliggine.
Fu lei, forse, che mi ispirò il De fulmine… e stai nel mio cuore,
e lì ti muovi e voli.
Sopranista:
… e stai nel mio cuore, e lì ti muovi e voli.
Ricordavo i tuoi occhi ieri sera, vi spaziava la Primavera,
tutto il bene che c’era attorno a te.
La tua anima coglievo, sdraiata a riposarsi su morbidi
cuscini di seta di magici paesi. Lo sguardo vi trovò
ciò che cercava. Sospesi attorno a te vi erano angeli.
Voce femminile:
… e stai nel mio cuore, e lì ti muovi e voli.
Ricordavo i tuoi occhi ieri sera, vi spaziava la Primavera,
tutto il bene che c’era attorno a te.
La tua anima coglievo, sdraiata a riposarsi su morbidi
cuscini di seta di magici paesi. Lo sguardo vi trovò
ciò che cercava. Sospesi attorno a te vi erano angeli.

16. L’esistenza di Dio


Coro – Voce femminile:
Quæ Deum esse et rerum omnium
conditorem nobis declarare possunt2
Sopranista:
Al Tribunale della mia anima
al Santo Tribunale, all’Inquisizione
dell’anima mia
esterno i miei peccati: confesso
ho adorato nel modo peggiore,
cioè con amore.
Coro – Voce femminile:
Quæ Deum esse et rerum omnium
conditorem nobis declarare possunt2

17. Scampanio


Sopranista:
Ospite sono del regno cerebrale
Ingordo di stelle luccicanti
di venti, fulmini e mari
di colori e sapori.
Mi espongo al crollo, alle rovine. Pensare mi riesce
ancora, mi riserva sorprese.

18. Attende Domine


Chiostro – Telesio passeggia
Voce maschile:
Attende Domine, et miserere, quia peccavimus tibi.
Ad te Rex summe, omnium Redemptor,
oculos nostros sublevamus flentes,
exaudi, Christe, supplicantum preces.
Attende Domine, et miserere, quia peccavimus tibi.
Dextera Patris, lapis angularis, via salutis,
ianua cælestis, ablue nostrimaculas delicti.
Attende Domine, et miserere, quia peccavimus tibi.
Rogamus, Deus, tuam majestatem auribus sacris
gemitus exaudi crimina nostra placidus indulge.
Tibi fatmur crimina admissa contrito corde
pandimus occulta tua. Redemptro, pietas ignoscat.
Attende Domine, et miserere, quia peccavimus tibi.
Telesio:
Autodidatta tra forti dubbi e tormenti, non ho seguito
altro che il senso e la natura, sempre in massimo accordo
con se stessa, fa sempre le stesse cose allo stesso modo,
e opra sempre ugualmente

19. Danza II
20. Devota precisazione

Telesio:
Le passioni, a causa delle quali, l’uomo
si addormenta, non sono proprio dell’anima immessa
da Dio, ma dello spirito tratto dal seme.

21. Coro finale

Epilogo

Bernardino Telesio, a tumulazione avvenuta
fu calato nella tomba storico filosofica.
Stasera lo spirito della musica lo ha accolto.


Note

1 Poiché dunque appare che unicamente
il Cielo e la Terra sono le prime e principali parti del mondo,
dalle quali le altre cose sono costituite, e che, tra
le cose che si trovano nel Cielo, agisce solo il caldo
e, tra le cose che si trovano nella Terra, solo il freddo.
2 Cosa può dimostrarci l’esistenza di Dio
e il fatto che Dio è creatore di tutte le cose


libretto di Manlio Sgalambro (adattamento di Franco Battiato) in Telesio. Opera in due atti e un epilogo (musica di Franco Battiato), Cosenza, 6 maggio 2011, Sony Music, 2011

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