I falsi viventi

I falsi viventi

Anticipiamo brani del libro

Per gentile concessione dell’Autore, e dell’Editore, pubblichiamo in anteprima, qui di seguito, alcuni brani tratti da La conoscenza del peggio (Adelphi):

«Una critica della ragione pratica ad uso dei morenti: qui mi pare consista il climax che la più illustre delle praktischen Vernunften sfiora ma non raggiunge. Anzitutto bisogna pervenire a questa convinzione: che non si può usare la parola “viventi”, come termine tecnico di una filosofia che si assuma le sue responsabilità (dobbiamo convenire che una filosofia che non ha raggiunto per lo meno questo non si è mai mossa dal suo punto di partenza), anzi va detto che quella che secondo l’uso siamo soliti chiamare “filosofia pessimistica” è la filosofia dei paranekromenoi, la filosofia dei morenti. Sennonché non ci sono altri viventi che i morenti».

«Vera non è l’aria, essa “è”, e basta. Ma quando a un tratto questa viene a mancare e uno soffoca, ecco, questa mancanza d’aria è vera. Vera non è la vita, essa “è” soltanto, ma quello che in un attimo te la soffia, quello è vero. Vero non è il fiume che scorre nei suoi argini e rispetta il suo letto, ma quello che straripa e inonda tutto attorno. Non lo stabile assetto del terreno, ma il terremoto. Non il palazzo che si staglia eretto e possente, ma quello che crolla e va a pezzi. Allora la “realtà” fa la sua effettiva apparizione, mentre nello stato di “normalità” niente si distingue dal sogno. La verità dunque è ciò che si abbatte su quel che è con la forza del suo contro. Ciò che non “è” né vero né falso, ma quell’alcunché che si abbatte su di esso e in un attimo lo distrugge, quello è “vero”».

«… Nel frattempo questo spaventoso “ottimismo” si è diffuso ovunque. Ma esso è solo un misero umore, residuo plebeo della grande paideia in cui l’ottimo e il meglio vennero strappati a oscure demonie. Allora essi aiutarono una piccola specie a formarsi l’idea di verità. Questo “ottimismo” allora fu necessario. Ora indica solo la viltà di fronte ad essa. La filosofia ti volta le spalle se parli pessimistically. La tesi che la verità è il “contro” non ha antitesi. Quanto alla metafisica, è meno metafisica di quanto si dica. Il mondo ha un senso, ma non per noi: così essa comincia e subitamente finisce».


Manlio Sgalambro, I falsi viventi in “La Sicilia”, 28 marzo 2007

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