Manlio Sgalambro ci offre dei frammenti di un poema, la sua opera è una partita a scacchi con la parola, i tempi, fra una mossa e l’altra, dilatano e distorcono la visione. Ferite di un corpo, quello poetico, da cui sgorgano parole, versi, rime, intrisi di un amaro senso della vita.
Si leva il vento delle parole / perisce la proporzione, / le stimmate dell’assunzione / si cancella l’insubordinazione.
Manlio Sgalambro, Opus postumissimum (Frammento di un poema) (a cura di Silvia Batisti – Rossella Lisi), Giubbe Rosse, Firenze, 2002