Battiato: trasformo Hendrix in sinfonia

Battiato: trasformo Hendrix in sinfonia

Nel disco Ferro battuto rilegge un brano del chitarrista. «Ho detto no a Pavarotti»

Milano – Il titolo e la copertina sembrano un manifesto del socialismo reale. È il nuovo album di Franco Battiato: Ferro battuto, nei negozi da oggi, scritto con caratteri simil-cirillico e illustrato con immagini da soviet supremo d’antan. «Trovo le icone dei regimi totalitaristi al contempo mostruose, ridicole e affascinanti», commenta Battiato. Che sottolinea: «È un album ludico, un inno alla gioia di vivere anche quando tocca le corde della malinconia».
Dieci i brani. Musiche di Battiato e testi a quattro mani con l’ormai inseparabile professor Manlio Sgalambro (tranne Il potere del canto e Sarcofagia, ispirato al trattato Del cibarsi di carne di Plutarco: «Un testo divertente per un vegetariano come me», dice Battiato). Apre Running against the grain, dove s’ascolta la voce di Jim Kerr, leader dei Simple Minds. Racconta Battiato: «Jim mi ha voluto conoscere perché gli era piaciuta Shock in my town e voleva l’autorizzazione a campionarne delle parti. Mi è risultato signorile e umile. Così mi sono ricordato di lui al momento di registrare». Del brano è pronto un video «giocato sugli stereotipi dei videogiochi».
In Ferro battuto c’è anche Hey Joe, cavallo di battaglia di Hendrix. Confessa Battiato: «È un pezzo che eseguivo quando 19enne suonavo nelle balere. Non sono mai stato un vero cultore di Hendrix, ma davanti ai veri talenti vado sempre in delirio. Al pezzo ho sottratto la dimensione rock per donarle una connotazione sinfonica». E trova posto pure Scherzo in minore, rivisitazione di Minor swing di Django Reinhardt: «L’idea è stata di Sgalambro, grande appassionato di jazz». In Hey Joe si ascolta il canto di Natacha Atlas, anello di congiunzione tra ritmi arabi ed elettronica. «Volevo una cantante che non fosse d’impostazione anglo-americana ma dal respiro esotico». E risuona pure la voce di Sgalambro. «Ho sempre amato la musica e il canto – confessa il professore –. Da ragazzo suonavo il banjo, lo vendetti per acquistare un libro di William James, teorico del pragmatismo».
Battiato e Sgalambro raccontano il loro primo incontro. Dice il musicista: «Era il ’93, ci incontrammo a una serata dedicata a un poeta siciliano. Lo immaginavo un “trombone”, mi sono subito ricreduto». E il filosofo: «Mai avremmo immaginato che il nostro sodalizio sarebbe durato nel tempo. Meglio, quando qualcosa d’imprevisto diventa realtà, è ancora più glorioso di ciò che era già chiaro che avvenisse». Aggiunge Battiato: «Siamo due tipi “tosti”, difficilmente influenzabili, ma non per questo ottusi. Lavoriamo insieme ma da lontano: comunichiamo via telefono o per fax».
Dimagrito a forza di dieta e di esercizi sul tapis roulant («Nella mia giornata tra meditazione, musica e letture ho trovato il tempo di palestrarmi»), Battiato sarà in tour con un gruppo rock e l’orchestra di Padova. Il via il 2 luglio a Firenze, per un totale di 15 date. «Sul palco saremo in 30. Compreso Sgalambro che vi tramortirà anche con versioni di La vie en rose e di Lili Marlene». Battiato rivela di aver detto no a Pavarotti che lo voleva al suo show a Modena: «Non mi va di andare davanti a un pubblico che non sia curioso solo di me». E di pensare a un cortometraggio di 40 minuti: «Per presentare 4 delle nuove canzoni in modo inconsueto e così aiutare la musica a passare meglio in tv. Vi parteciperanno Morgan dei Bluvertigo e Andrea Pezzi»


Gloria Pozzi, Battiato: trasformo Hendrix in sinfonia in “Corriere della Sera”, 13 aprile 2001

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